Il Tocco di una Madre
Sarah era in cucina a fare gli ultimi preparativi per la cena della sera quando sentì la porta d’ingresso aprirsi e poi chiudersi. Guardò l’orologio e dall’ora segnata capì che si trattava di suo figlio Jared che tornava a casa da scuola. Pochi istanti dopo Jared entrò nella stanza e dall’espressione del suo viso e dal modo in cui si comportava capì che non aveva avuto una buona giornata a scuola. Si girò verso di lui e gli rivolse il suo miglior “sorriso da mamma” per cercare di tirarlo su.
“Ciao, tesoro!”, disse allegramente, facendogli il sorriso più grande che poteva. “Com’è andata a scuola oggi?”, chiese, pentendosi immediatamente della domanda.
“È stato uno schifo, come al solito”, rispose lui, aprendo il frigorifero e tirando fuori una bibita, per poi chiudere la porta un po’ più forte di quanto volesse. “Odio la scuola, mamma, davvero!”, disse, aprendo la lattina e bevendo un sorso prima di continuare. “Sarò così contento quando mi diplomerò il mese prossimo e non dovrò più sopportare quegli idioti infantili!”.
Sarah si sentiva così male per suo figlio che c’erano momenti che le spezzavano il cuore, e questo era uno di quelli. Rimase lì, con le mani giunte davanti a sé, ad ascoltare lo sfogo con il racconto della sua pessima giornata. Come al solito, i bulli a scuola gli avevano dato filo da torcere.
Guardando suo figlio capiva perché. Jared era lo stereotipo del secchione: di bassa statura, alto solo un metro e sessanta, forse 52 chili di peso, con i capelli scuri e gli occhiali neri con la montatura che spingeva sempre sul naso. Vestiva sempre in pantaloni e camicia abbottonata, mentre gli altri ragazzi della sua età indossavano jeans e maglietta, con ai piedi mocassini invece di scarpe da ginnastica. Sia Sarah che suo padre avevano cercato di fargli indossare abiti diversi, ma lui si era rifiutato dicendo che non gli piaceva il look e che si sentiva più a suo agio con quello che indossava. La sua totale mancanza di abilità in qualsiasi sport non faceva che peggiorare la situazione, ma almeno c’erano un paio di cose che compensavano, la principale delle quali era il suo cervello.
Jared era molto intelligente. Aveva un QI di 155, il che lo rendeva ufficialmente un genio. Era anche il motivo per cui aveva vinto una borsa di studio completa per Harvard, cosa di cui sia lui che i suoi genitori erano molto orgogliosi. Voleva diventare un avvocato e con il suo cervello sarebbe stato un avvocato dannatamente bravo. Sarah era triste per il fatto che i ragazzi della scuola non potessero accettarlo così com’era e sperava che le cose sarebbero state diverse quando sarebbe andato all’università.
Ma dentro di sé sapeva che sarebbe stato lo stesso, quindi era intenzionata a rendere felice suo figlio e a fargli dimenticare la sua brutta giornata ogni volta che poteva, e questa, ovviamente, era una di quelle volte. Quando lui ebbe finito di sfogarsi, si avvicinò a lui e gli mise una mano sul braccio superiore mentre parlava, con voce dolce e rassicurante.
“Mi dispiace che tu abbia avuto una brutta giornata a scuola, tesoro”, gli disse sorridendo. “Ma so cosa ti serve per farti sentire meglio e dare una svolta a questa brutta giornata”, disse, e il suo sorriso divenne ancora più grande quando vide il volto di lui illuminarsi.
“Davvero?”, disse lui, sperando che lei dicesse quello che voleva che dicesse. E, con sua grande gioia, lo fece.
“È vero”, disse Sarah, prendendogli le mani tra le sue. “Hai bisogno del tocco di una madre”, disse, e il suo sorriso si allargò alla grandezza del ghigno che spuntò sul volto di suo figlio. “Allora perché non porti la tua bibita in camera tua e ti prepari, ok, tesoro? Sarò lì tra un paio di minuti”.
“Va bene, mamma!” Disse Jared, sorridendo da un orecchio all’altro. Si girò e quasi corse fuori dalla cucina mentre si dirigeva verso la sua stanza, e Sarah fu felice di vedere suo figlio felice ed eccitato. Tornò a fare quello che stava facendo quando lui era tornato a casa e le ci vollero solo pochi minuti per finire. Si pulì le mani su uno strofinaccio, riappese l’asciugamano alla maniglia del forno e uscì dalla cucina verso la stanza del figlio. La porta era chiusa come al solito, e come al solito si fermò a bussare alla porta piuttosto che aprirla ed entrare.
“Sei pronto, tesoro?”, chiese, con la mano sulla maniglia.
“Sì, mamma, sono pronto!”. disse Jared. Lei girò la maniglia e aprì la porta, e sorrise quando vide che suo figlio era davvero pronto – anzi, più che pronto.
Jared era sdraiato sul letto, completamente nudo, con le gambe che pendevano dal lato del letto e i piedi sul pavimento, e la parte superiore del corpo appoggiata con i cuscini alla parete accanto al letto. Era seduto con le mani dietro la testa, con un grande sorriso sul viso, il suo cazzo già duro come una roccia e pulsante, con l’asta che rimbalzava un po’ per la forza del sangue che lo attraversava. Su insistenza di lei, sia l’uccello che le palle erano puliti e rasati; la vista di tutto questo fece sorridere Sarah che chiuse la porta e si girò verso di lui.
“Vedo!”, disse, guardando il cazzo di suo figlio. “Sei più che pronto, direi!”.
L’altra cosa che compensava il fatto che suo figlio fosse un classico nerd era il suo cazzo. In poche parole, il cazzo di suo figlio Jared era grosso. Molto grosso.
Rimase sbalordita la prima volta che vide il suo cazzo completamente eretto e volle subito sapere quanto fosse grande, così prima di iniziare a lavorare con lui prese un metro di stoffa dal suo kit da cucito e misurò il suo cazzo in lunghezza e circonferenza. Rimase sbalordita quando scoprì che in effetti aveva le stesse dimensioni e la stessa circonferenza di Peter North, che si dava il caso fosse la sua pornostar maschile preferita.
Il cazzo di suo figlio era lungo quasi 22 centimetri con una circonferenza di sedici. E poco tempo dopo scoprì che, sebbene non sparasse tanto sperma quanto il suo idolo, ci andava vicino. Ci andava dannatamente vicino. Sarah non aveva mai visto un cazzo vero, vivo, così grande, tanto meno uno che sparava tanto sperma come lui, ma era assolutamente entusiasta di aver fatto queste scoperte su suo figlio.
E ora, guardando il cazzo mostruoso di suo figlio che pulsava in attesa di ciò che stava per accadere, era più felice che mai di tutto questo. Rimase con le spalle alla porta per un momento, guardando il pene del suo bambino, prima di andare verso il letto e inginocchiarsi tra le sue gambe tese, con gli occhi fissi sul suo cazzo. Si sedette e si avvicinò, avvolgendo le dita intorno all’asta dura e spessa e stringendola mentre parlava.
“Hai un cazzo così bello, tesoro”, disse con voce affannata, guardandolo mentre gli pompava lentamente il cazzo in mano, “e adoro le sue sensazioni. Non vedo l’ora di farti sborrare per sentirlo pulsare nella mia mano!”.
“Posso sborrare sulle tue tette questa volta, mamma?”. Chiese Jared, facendo sorridere sua madre.
“Certo, tesoro!”, disse lei, liberando il suo cazzo dalla presa e mettendosi a sedere. Sbottonò la camicetta che indossava e se ne sfilò, esponendo a lui le sue grandi tette racchiuse nel reggiseno. Sarah era una 36DD come misura, quindi in un certo senso il suo grande seno la rendeva perfetta per il figlio con il suo grosso cazzo. Jared fu felice di vedere che lei indossava il suo reggiseno leopardato, che era il suo preferito. Lei raggiunse la chiusura tra le coppe nella parte anteriore del reggiseno, lo slacciò rapidamente e scostò le coppe per rivelargli le sue tette piene e nude. Sorrise quando vide l’espressione di lui, gettando via il reggiseno e raggiungendo di nuovo il suo cazzo.
“Come va, tesoro?”, chiese, con voce dolce, mentre gli pompava di nuovo l’uccello nella mano.
“Perfetto, mamma!”, rispose lui.
Sarah si abbassò e si mise sotto il letto sul lato sinistro, chiudendo le dita intorno al flacone di lubrificante molto costoso che sapeva essere lì. Sebbene suo figlio producesse da solo abbondanti quantità di precum, Sarah aveva scoperto subito che non era abbastanza per fare il lavoro; quindi era andata su Internet e aveva fatto delle ricerche per trovare il miglior lubrificante sul mercato. Ne comprò un flacone non appena lo trovò e lo usò da allora.
Prese la confezione e gli tenne il cazzo dritto, tenendo il beccuccio della pompa proprio sopra il suo uccello. Gli pompò un po’ del liquido limpido e scivoloso sulla testa del pene, poi rimise la bottiglia sotto il letto e fece scivolare l’altra mano sulla sua asta fino alla testa della verga. Fece scivolare la mano sulla testa del cazzo e la spostò verso il basso, spalmando il lubrificante sul bastone nodoso e lubrificandolo in tutta la sua lunghezza. Poi portò l’altra mano verso l’alto per avvolgerla anch’essa intorno al suo cazzo, spargendo ancora di più il lubrificante.
Con entrambe le mani avvolte intorno al suo pene ormai ben lubrificato, iniziò ad accarezzarlo con movimenti lenti e deliberati, stringendolo saldamente tra le mani. Sorrise guardando suo figlio, compiacendosi dell’espressione di puro piacere sul suo volto mentre con le mani gli accarezzava il cazzo grosso e duro.
“Ti fa sentire bene, tesoro?”, chiese, sapendo già quale sarebbe stata la risposta.
“È una sensazione meravigliosa, mamma!”. Rispose Jared, proprio come ci si aspettava. Dopotutto, non era la prima volta che faceva una sega a suo figlio per rallegrargli la giornata e liberarlo dal suo cattivo umore, ed era sicura che non sarebbe stata l’ultima, almeno finché non fosse andato ad Harvard. Non sapeva bene come fosse successo, ma quello che gli faceva era diventato noto come “tocco materno”, un termine che riteneva più che appropriato e che aveva imparato ad amare tanto quanto l’atto stesso.
E amava davvero far sborrare suo figlio con le sue mani.
Gli sorrise mentre gli accarezzava l’uccello, afferrandolo saldamente con entrambe le mani, accarezzando il suo cazzo grosso e duro con colpi lunghi e regolari dalla base delle palle alla testa del pene. Di tanto in tanto faceva scorrere le mani sulla testa del suo cazzo, colpendo la parte più sensibile e facendolo sobbalzare; questo la faceva sempre ridacchiare e lui sussultava e poi sorrideva.
“Ti piace torturarmi così, vero, mamma?”, chiese lui dopo che lei lo aveva fatto di nuovo.
“Sì, mi piace!”, rispose lei stuzzicata. “Ma a te piace, vero, figliolo?”, chiese, e lui annuì.
“Sì, lo voglio!”, disse, guardando sua madre che gli accarezzava l’uccello e gli sorrideva. Guardò oltre le mani di lei i suoi grandi seni che erano premuti insieme dagli avambracci, con i capezzoli duri ed eretti; Sarah vide dove stava guardando e guardò in basso, poi gli sorrise mentre guardava di nuovo in alto e parlava.
“Ecco, lascia che porti i miei seni dove tu possa vederli!”, disse. Sollevò i seni e li drappeggiò sugli avambracci, un seno alla volta, tenendo sempre una mano sul suo cazzo. Poi gli afferrò di nuovo l’uccello con entrambe le mani, continuando ad accarezzarlo.
“Ecco, così va meglio, tesoro?”, chiese sorridendo.
“Grazie, mamma!”. Rispose Jared. Si sdraiò e si godette la vista di entrambe le mani di sua madre che stringevano e tiravano il suo cazzo, mentre i suoi seni grandi e pieni si muovevano sugli avambracci con i movimenti delle braccia. Accarezzò in silenzio per qualche istante, godendosi la sensazione del cazzo grosso e duro di suo figlio tra le mani e l’espressione di puro piacere sul suo volto.
Dio, quanto mi piace renderlo felice!” pensò tra sé e sé mentre continuava ad accarezzargli la mazza di carne. E adoro la sensazione del suo cazzo grosso e duro tra le mie mani!”.
Jared si sdraiò e guardò sua madre che gli accarezzava l’uccello, con entrambe le mani strette intorno all’asta, afferrandolo saldamente mentre le sue mani scivolavano su e giù per la considerevole lunghezza del suo cazzo. Il suo uccello era lucido e liscio grazie al lubrificante che stava usando, e il rumore delle mani di lei che scivolavano su e giù sul suo uccello riempiva la stanza. L’aspetto di Jared e le sue goffe capacità sociali gli avevano impedito di avere un qualche tipo di successo con le ragazze della scuola, così l’unica donna che sapeva della sua speciale dotazione era sua madre – e in questo momento sua madre era l’unica ragazza di cui aveva bisogno. Lei lo guardò e sorrise, il suo viso si illuminò, mentre accarezzava le mani su e giù sul suo cazzo. Sembrava davvero felice e le piaceva quello che stava facendo, e se lui riusciva a rendere felice sua madre facendole fare una sega, per lui andava benissimo.
Anche lui era piuttosto soddisfatto; dopo tutto, chi non lo sarebbe stato?
“Usiamo un po’ più di lubrificante, che ne dici?”. Sarah disse, togliendo una mano dal suo uccello e raggiungendo la bottiglia di lubrificante accanto a lei. Spinse due volte la pompa, spruzzando una buona quantità nel palmo della mano, poi la riportò sul suo cazzo per spalmare il lubrificante. Iniziò ad avvolgere la mano intorno alla testa bulbosa del suo pene e poi la fece scorrere verso il basso, facendolo sobbalzare. Lei ridacchiò alla sua reazione, sorridendogli ampiamente.
“Siamo sensibili, vero?”, ridacchiò mentre faceva scorrere le mani su e giù per il suo cazzo scivoloso.
“Sì – AAUGHH!”, ansimò lui mentre lei lo faceva di nuovo, ridacchiando.
“Mi dispiace, ma non riesco a resistere!”, disse lei, con gli occhi scintillanti mentre lo guardava. Lo accarezzò in silenzio per qualche minuto, spostando lo sguardo dai suoi occhi al suo cazzo tra le mani. La vista e il suono di ciò che stava facendo la stavano eccitando moltissimo; sentiva la sua figa bagnarsi e i suoi capezzoli erano così duri da farle male.
Jared poteva vedere che anche i suoi capezzoli erano duri e poteva sentire il leggero aroma del suo muschio che aleggiava nella stanza. Voleva disperatamente scopare sua madre e sperava sempre che lei lo facesse, che un giorno gli salisse sopra e gli cavalcasse l’uccello finché non le avesse fatto esplodere la sborra dentro, ma non lo faceva mai. Così si accontentava di lasciare che lei gli facesse una sega ogni volta che ne sentiva il bisogno; dopo tutto, era meglio di niente.
E sua madre era davvero brava a fare le seghe.
Non le ci volevano mai più di cinque o sei minuti al massimo per farlo sborrare. Ciò era dovuto in parte alla sua esperienza molto limitata con l’altro sesso – sua madre era in realtà l’unica ragazza che lo avesse mai toccato o anche solo prestato attenzione a lui – e alle notevoli capacità di lei. Non sapeva dove avesse imparato a fare le seghe nel modo in cui le faceva, ma era contento che le facesse.
E quelle abilità stavano avendo il solito effetto su di lui. Sentì che le sue palle si muovevano un po’, un segno sicuro che il suo orgasmo stava cominciando a crescere. Il suo respiro cominciò ad accelerare mentre abbassava le mani sui fianchi del letto, guardando le mani di sua madre che scorrevano su e giù sul suo cazzo duro. I suoi seni pieni si muovevano sugli avambracci, con i capezzoli duri ed eretti. Lei lo guardò e sorrise mentre gli stringeva il pene, aumentando il ritmo delle mani sul suo uccello. Lui sentì l’orgasmo crescere rapidamente e il suo respiro divenne ancora più veloce. Anche Sarah se ne accorse e lo strinse ancora di più.
“Così, tesoro, così”, sussurrò lei, con il respiro un po’ più accelerato. “Sborra per me, figliolo, sborra per la mamma! Spara la tua sborra calda su tutte le tette della mamma!”, esortò, le sue mani si muovevano velocemente su e giù per il suo cazzo duro e pulsante. Le piaceva il modo in cui il suo sperma si sentiva sulle sue tette ed era altrettanto ansiosa che accadesse quanto lui.
“Sto per sborrare, mamma!”, ansimò lui, sentendo l’orgasmo crescere rapidamente. Sarah tirò il suo cazzo verso di sé in modo che la sua sborra finisse sulle sue tette e sentì il suo pene espandersi nelle sue mani mentre continuava ad accarezzarlo.
Poi colpì, con forza, e Jared gemette forte mentre il suo cazzo esplodeva tra le mani di sua madre. La sua schiena si inarcò e lui afferrò il copriletto con i pugni mentre il primo fiotto di sperma esplodeva dal suo uccello e schizzava in aria, colpendo Sarah sulla parte inferiore del mento e schizzando su tutto il collo e il petto.
“OH!”, gridò lei quando l’esplosione di sperma caldo le colpì il mento, tirando il suo cazzo indietro verso di lei un po’ di più in modo che il resto della sua sborra le finisse sulle tette. Lei continuò ad accarezzargli il cazzo velocemente, stringendolo forte, e lo sentiva pompare e pulsare nelle sue mani mentre pompava fuori un getto dopo l’altro di sperma caldo e denso. Ad eccezione del primo getto, che le colpì il mento, il resto del suo carico le finì sulle tette, proprio come volevano entrambi; lo sperma era caldo sulla sua pelle e le faceva sentire bene. Sentì ancora e ancora il suo cazzo pulsare nella sua mano mentre le sue palle si svuotavano, e ancora si meravigliava di quanto liquido fosse capace di produrre in un solo orgasmo. Non aveva mai visto un uomo sborrare così a lungo e così tanto come faceva suo figlio e questo non smetteva mai di stupirla ed eccitarla.
Quando finalmente il suo cazzo smise di pompare tra le sue mani, i suoi seni erano coperti da lunghi rivoli di sperma bianco, caldo e denso, con un piccolo filo che ancora le pendeva dal mento. Rallentò le mani per tirare con forza il suo cazzo, pompando fuori le ultime gocce, strofinando la testa del suo pene sul petto per far sì che l’ultimo pezzo di sperma le finisse sulle tette insieme al resto. Poi tolse una mano dal cazzo che si stava lentamente ammorbidendo e si pulì la sborra dal mento, strofinandolo anche sui seni. Jared rimase lì, ansimante, a guardare quello che stava facendo sua madre. Lei lo guardò e sorrise, tirando delicatamente il suo cazzo che si stava ammorbidendo con entrambe le mani mentre parlava.
“Accidenti, ma sei venuto forte!”, disse, con gli occhi che brillavano. “E così tanto sperma! La mamma adora quando le spari tutta quella sborra sul seno!”.
“Scusa per il colpo al mento, mamma”, disse Jared, sorridendole docilmente. Lei gli sorrise, rispondendo con gli occhi scintillanti.
“Oh, tesoro, non preoccuparti, non è stata colpa tua!”, disse. “E poi non è che non mi sia mai capitato di avere la sborra di un uomo sul mento e sulla faccia”, spiegò.
“Davvero?” Chiese Jared, alzando le sopracciglia.
“Sì, davvero”, rispose Sarah, con le mani che ora si muovevano più lentamente che mai. “Forse la prossima volta ti piacerebbe sborrare sul mio viso invece che sul mio seno”, disse, guardandolo negli occhi e vedendoli illuminarsi alle sue parole. “Ti piacerebbe sborrarmi in faccia la prossima volta, tesoro? Ti piacerebbe fare un trattamento al viso alla mamma?”, chiese sorridendo.
“Cavolo, se mi piacerebbe!”. Disse Jared, ricambiando il sorriso e non credendo a quello che stava sentendo. “Sarebbe fantastico!”.
“Allora è deciso! La prossima volta sborra sulla faccia della mamma!”. Disse Sarah, liberando l’uccello dalla sua presa e raccogliendo la maglietta e il reggiseno dal pavimento accanto a lei. Poi si alzò e lo guardò in basso, sorridendo mentre continuava.
“Adesso devo andare a pulirmi e finire di preparare la cena, e ti consiglio di andare a pulirti anche tu prima che tuo padre torni a casa”, disse.
“Ti voglio bene, mamma”, disse Jared, sedendosi sul letto.
“Anch’io ti voglio bene, tesoro”, disse lei, sorridendo dolcemente. “Ora datti una mossa!”, disse, poi si girò e uscì dalla sua stanza. Jared si alzò dal letto e si diresse verso il bagno, sgambettando nudo lungo il corridoio, con il sorriso sulle labbra e tutti i pensieri sulla sua brutta giornata svaniti grazie a sua madre.
Sarah era in piedi nel suo bagno e si stava pulendo il grosso carico di sperma di suo figlio dal mento e dal seno quando sentì la doccia accendersi nel bagno principale e sorrise. Aveva reso felice suo figlio e questo era tutto ciò che contava. Finì di pulire e si rimise il reggiseno e la camicia, poi tornò in cucina per finire di preparare la cena.
Quel giorno che mia mamma mi segò
Mia madre e mio padre si sono separati quando avevo 10 anni.
Lei non si è mai riaccompagnata con nessuno! É iniziato tutto qualche anno fa’, io circa 18 lei 40 anni .
È successo d’estate, lei torno prima dal lavoro e mi trovo in camera mia a masturbarmi lei chiuse subito la porta e non mi disse niente, la sera stessa rientrando in casa in silenzio per non svegliare mia madre passando davanti camera sua, la porta era accostata e si sentiva dei brusii e pensai che lei si fosse addormentata con la tv accesa invece… si stava masturbando sul letto aveva una mano nelle mutandine ed era senza reggiseno una 3 piena che si toccava con l’altra mano.
Lei è una bella donna bionda capelli lunghi un po’ in carne come ho detto un bel seno, stavo cominciavo a vederla in maniera diversa… la cosa mi eccitò rimasi qualche minuti a guardarla dopo di che andai in camera e mi masturbai per la prima volta pensando a lei.
Dopo quella volta era tornato tutto normale non ci avevo più pensato, finché un giorno mentre mi stavo scaldando un po’ di latte urtai il pentolino facendomelo rovesciare sulle parte intime, un dolore pazzesco, chiamai mi madre e andammo di corsa al pronto soccorso.
Mi ero fatto una bella bruciatura sulle palle e cazzo ma per fortuna niente gravissimo, il dottore infatti mi diede una pomata da mette sopra per qualche giorno.
E così tornati a casa, decisi di approfittare della situazione:
“mamma mi brucia li” Gli chiesi se mi poteva spalmare la pomata
Lei non disse niente e prese la pomata ed incomincio a spalmare! Era davanti a me seduta sul letto che mi spalmava… il cazzo comincio a diventare barzotto ed io in finto imbarazzo gli dissi “scusami mamma mi sto eccitando, sai toccando…” lei disse ”tesoro capisco è normale alla tua età ma anche io sono imbarazzata però fai il bravo”
”certo mamma…” in verità ero contento il cazzo sempre più duro la cappella pulsava, lei cerca di non farci caso e continua a spalmare… finì di mettere la pomata e fece per andarsene ma io gli dissi…
”mamma dai continua su”
lei ”tesoro cosa dici sono tua mamma…”
”dai mamma solo questa volta rimane fra te e me”
dopo qualche secondo di silenzio
”ma stai scherzando tesoro?”
Le risposi ”dai mamma guarda come è duro… mi ecciti, sei una bella donna e che tette che hai!”
Infatti indossava una camicetta e i primi bottoni erano aperti quindi si vedeva il reggiseno e i capezzoloni
Poi dissi “dopo quello che è successo oggi mi aiuterebbe…” stava li ferma ma sembrava lusingata che mi fossi eccitato per lei si mise nuovamente a sedere sul letto e disse
”ok però solo questa volta poi non deve più succedere”
“cosa vuoi che faccia la mamma tesoro?”
Io subito ”mamma apriti un altro po’ la camicetta” e lei acconsentì ed io ero eccitattissimo, poi lo prese in mano ed incomincio a segarmi, non spalmava più ma segava! Era bellissimo anche lei si stava eccitando infatti gli misi una mano sotto dentro le mutandine mi lascio fare ed era bagnata il boschetto grondava… quindi si stava eccitando
”dai mamma fammi vedere le tue belle tette”
“Ok, pero tesoro sei un porcellino” si sfilò la camicetta e il reggiseno quelle belle tette sode erano davanti a me
“va bene così?” Era tutta nuda davanti a me
“Si mamma che bello” e poi cominciai toccarle il seni e ci misi la faccia dentro e cominciai a masturbarla e poi persi ogni inibizione e le dissi
”ciuccialo un po’ dai!”
Mia mamma con non molta convinzione”stiamo esagerando pensiamoci che dici?” e io con la voce sempre più eccitata la incitai:
”ma dai mamma ho bisogno” e non ci potevo credere apri la bocca lo prese tutto in bocca che era sporco di pomata e faceva da lubrificante… lo lecco’ tutto fino alle palle
”mamma sei bravissima”
“Davvero?”
“Si che bello!”
dopo di che riprese a segarmi con le mani sempre più veloce
”ahhah mamma vengo siiii”
Infatti venni schizzandogli in faccia e sulle tette in maniera copiosa… poi mi ripulì con un po’ di carta, si alzò e andò via senza dire niente!
Ero contento un sogno che si realizzava…
Mamma cosa è una pugnetta?
“Cosa fai li? E una buona mezz’ora che passi e spassi. Che non mi hai mai visto nuda?”
!“No mamma! e che ho un problema”
“cosa ti frulla in testa… sembri imbambolato?”
“E che non riesco a capire una cosa”
“e cosa è che ti affligge così tanto?”
“è meglio che te lo chieda”
“Chiedermi cosa?”
“Mamma cosa è una pugnetta?”
“Cosa???!!! Ma chi ti ha detto questa cosa…”
“Ho sentito l’altro giorno Mario che ne parlava con Giorgio”
“I tuoi cugini?”
“Si. Mario ha raccontato che da una settimana ha scoperto una cosa nuova. Il pisellino gli diventa spesso duro! E quando gli succede l’unica cosa che può fare e stringerlo forte in una mano e cominciare ad accarezzarlo. Prima piano e poi sempre più veloce. Fino a che gli diventa ancora più grosso….”
“ma che sono queste sconcezze!”
“….dice che è una bella esperienza perché è vero gli tremano le gambe, il respiro gli diventa intenso e prolungato, il cuore gli batte forte in gola però gli piace. Specialmente quando il pisello grosso grosso comincia a zampillare un liquido bianco. Ha detto che non è pipì, non mi ricordo come l’ha chiamato. Mi sembra burro…no forse borra……no……in un altro modo…..”
“Mamma mia!!!”
“mamma perché ti preoccupi?”
“lascia stare dimmi cos’altro vi ha detto Mario?”
“Giorgio gli ha chiesto come fa a diventare grosso il pisello. Mario Gli ha risposto che è una cosa naturale. Diventando grandi un giorno succede che ti svegli e ti ritrovi il pisello duro … pensi che devi fare tanta pipì… vai in bagno ma non riesci a farla… torni a letto e cerchi di addormentarti. Ti giri nel letto ma il pisellino ti resta duro e comincia a farti anche male.
Allora lo tocchi. Ti fanno male le palline ma senti che devi accarezzarti. Allora continui a toccarti. Lo fai prima piano piano. Senti dolore non sai perché ma continui a toccarti. Allora stringi in una mano un pisellone che senti palpitare tra le dita e che continua a crescere. Non sai bene cosa stai facendo ma la mano in maniera autonoma comincia ad andare su e giù. Provi una sensazione nuova come se fossi sulle montagne russe. Ti senti il cuore in gola! Allarghi le gambe e la mano continua ad andare giù e su. Poi senti un qualcosa che sta succedendo. Come se avessi lo stimolo per fare pipì. È il momento. Non ti devi fermare. Anzi devi essere più veloce. Ancora qualche secondo e poi… il pisellino e come se ti sputasse. I primi spruzzi sono violenti. Ti sporcano tutto. Il petto, le mani, le cosce. Ma senti che devi continuare a tirare di mano. Sai ha proprio detto tirare di mano, aggiungendo che momento dove devi essere più veloce. Il pisello continua a schizzare e tu a respirare sempre più veloce. Chiudi gli occhi, sogni e stringi le labbra fino a quando, piano piano, tutto torna normale. Ci ha detto di provare… e poi raccontarlo ”
“Oh mamma mia! E tu lo hai fatto?”
“No! Sai stamattina stavi mettendo il costume. Eri nuda. Non mi ero mai accorto che hai peletti della tua cosa piccoli piccoli. Ti ho visto mentre ti spalmavi la protezione solare. Ti massaggiavi le cosce, lo facevi molto lentamente, poi il seno. Prima uno e poi l’altro. Li accarezzavi, li stringevi con tutte e due le mani. Stringevi i capezzoli tra le dita. Sembrava ti stessero piacendo le tue carezze, ma ti stavi lamentando. Ma ti giuro non è successo niente. Non mi è diventato duro il pisello? È normale?”
“Mi stavi spiando? Ma sei pazzo! Ti rendi conto di ciò che hai fatto? Meno male che sei ancora piccolo…”
“Piccolo!”
“Lascia perdere dimmi, invece a Mario quando, e come, è successo la prima volta?”
“Ha confessato che è stato merito di sua madre.”
“Cosa centra sua madre? Mia sorella?”
“Non so cosa stesse facendo una settimana fa, era a casa con la madre che stava scopando in soggiorno. È stato quando sono arrivati qui nel villaggio e la Zia Anna stava pulendo in casa. Lui era nel divano a guardare la TV. La madre gli passava davanti con il palo della scopa tra le mani. Si chinava per pulire sotto il tavolo, dandogli le spalle e la corta gonnellina scopriva le cosce sino a quasi al culetto. Si è accorto che la madre non aveva ancora indossato il costume. Praticamente era nuda e ha potuto vedere dei ciuffetti di peli neri neri fare capolino tra le cosce. Poi la zia si è girata, le braccia allungate, leggermente piegata in avanti per pulire sotto il suo divano. Mario le era praticamente davanti e la scollatura della camicetta che indossava metteva in risalto il petto. La zia era anche senza il reggiseno e le tette erano libere. La zia ha delle tette belle grosse.”
“e tu che ne sai?”
“Mario le ha fatto delle foto di nascosto e c’è le ha fatte vedere”
“ma è un maiale!”
“Si! Glielo ho detto anch’io. certe cose non si fanno! Comunque mentre la guardava gli era diventato il pisello duro. Sua madre se ne accorta e ha cominciato a ridere, continuando a scopare. Per diversi minuti la zia ha scherzato con lui. Gli ha chiesto se era la prima volta che gli succedeva, se era la prima volta che guardava così sua madre, e se gli era già capitato di toccarsi il pisellino, anzi sfottendolo lo ha chiamato pisellone. Mario era diventato rosso dalla vergogna ma il pisello continuava a diventargli duro.”
“Oh santo cielo! E dopo…”
“qualche minuto dopo la zia lo ha chiamato per farsi aiutare a stendere i panni. Nel piccolo bagnetto la zia era chinata davanti alla lavatrice. Mario si era accorto che inavvertitamente i movimenti della zia avevano allentato un bottone della camicetta così che era maggiore la porzione di seno che gli stava ciondolando davanti agli occhi. Mentre gli porgeva i panni bagnati con le spalle ha sfiorato ripetutamente il suo basso ventre. Più volte gli ha sfiorato le sue gambe e, forse involontariamente, ha poggiato la mano sul suo pisello. – ehi ehi è proprio un bel pisellone. Complimenti!. Dai fammi vedere. – Ed in un attimo gli ha abbassato i boxer. Mario ha detto che sua madre ha avuto una espressione di meraviglia. Per qualche secondo lo ha guardato in silenzio. Lo ha toccato, quasi accarezzandolo. Mario era sorpreso e compiaciuto. Poi lo ha invitato a restare solo in bagno! Mario gli ha chiesto a fare che e lei gli ha risposto di non preoccuparsi. Che la natura gli avrebbe suggerito cosa fare.”
“e poi cosa è successo?”
“ha detto che dopo qualche minuto la zia lo ha raggiunto in bagno ed era senza la camicetta…e lo guardava ”
“Basta. Non continuare!”
“perché?”
“Ha detto che è stato bellissimo. Zia Anna è veramente brava con le mani”
“mia sorella è sempre stata troia ma non pensavo che … arrivasse a tanto…”
“sai ha detto che ogni occasione è buona per fargli pugette, pensa anche cinque al giorno.”
“ma che dici?”
“sua madre ha detto che lei lo aiuta, lui non deve farle da solo. Gli ha detto che possono fargli male”
“e ha ragione!”
“e di Giorgio che mi dici”
“Anche Giorgio ieri mattina ha spiato sua madre. Dapprima guardandogli le cosce da sotto il tavolo, poi l’ha seguita in bagno osservandola dal buco della serratura. Ha detto che sua madre ha delle belle tette ma è il culo che lo affascina. Il pisello gli è subito cresciuto diventandogli duro e grosso. Ha cominciato a toccarsi dietro la porta. Forse ha urtato la porta e la zia Maria se ne accorta. Imbestialita, lo ha riempito di botte…”
“Ha fatto bene!”
“Si ma non ci capisco niente! Come mai Zia Anna aiuta Mario, insegnandogli come fare e la zia Maria per lo stesso problema prende a ceffoni Giorgio. Ma chi ha ragione?”
“Adesso non so risponderti. Dai adesso vai a metterti il costume. Andiamo a mare che è meglio! Oggi fa particolarmente caldo…”
“Amore, oggi il sole era veramente forte. Vado prima io a fare la doccia, ci impiego di più, devo lavarmi i capelli poi mentre ti rinfreschi tu io preparo il pranzo”
“ok”
“Chico per favore mi prendi il copricostume, quello giallo, deve essere sul mio letto. L’ho dimenticato e sono tutta bagnata…non voglio bagnare in terra e poi è …meglio che mi copra…”
“mamma eccolo. Ma questo coso è così trasparente che copre poco e niente…”
“si ma tiene freschissimo. Per favore prima di farti la doccia mi passi la crema idratante sulla schiena. Il sole e la salsedine mi hanno rinsecchito la pelle. Sai mentre mi aiuti volevo dirti che ho parlato con zia Maria. È proprio turbata, mi ha confermato che Giorgio è in punizione. L’ha fatta proprio grossa eh! A differenza di Anna, mia sorella Maria non conosce mezze misure. È proprio severa. Certe cose non si fanno. È sicuramente naturale che alla vostra età qualche impulso, diciamo particolare, possa esserci però bisogna portare rispetto specialmente alla propria madre. Mi ha confessato cosa è successo? Ha beccato Giorgio dietro la porta con l’affare grosso grosso stretto tra le dita. Si è talmente arrabbiata che ha cominciato a picchiarlo. Dapprima lo ha spinto contro il muro, e ha cominciato a colpirlo. Era nuda e talmente vicina al figlio che non si era accorta che Giorgio, per difendersi, aveva le mani sul suo seno, e lo stringeva forte. Nera di rabbia ha continuato a colpirlo ripetutamente sul pisello. Giorgio, inerme si lasaciava colpire. Ha smesso solo quando Giorgio, con una espressione estasiata, ha cominciato a sporcarla tutta.….”
“anche lui spruzzava?”
“Ma sai perché Giorgio è in punizione: sua madre dice che quando la guarda gli diventa subito il pisello teso e ha paura che gli succeda anche quando è a mare, quindi in quello stato è il caso che resti a casa. Ecco perché è andata a casa presto. Vuole controllarlo! Sai ho il dubbio che anche mia sorella Maria vuole aiutare il figlio e a Giorgio la punizione inflitta non dispiaccia”
“sei sicura?”
“Quasi certa, da quando è sola credo siano poche le occasioni che ha avuto per scop….. A proposito sai perché oggi zia Anna non è scesa a mare……”
“Era impegnata a casa con Mario…”
“e come lo sai?”
“No mamma, Mario mi ha mandato un SMS dice : – sto scopando con mamma -”
“MA CHE DICI!”
“Mamma, comincio a non capire più niente. qua tutti parlano di scopare ma che significa? a proposito, tu stamattina non mi hai risposto alla mia domanda! E a me resta un dubbio”
“ah… per quella cosa lì è bene che sia papà, quando torna, ad entrare nei dettagli. E quale dubbio hai ancora?”
“papà torna fine settimana prossima…e se, per caso in questi giorni succede che mi diventa grosso il pisello come mi devo comportare e, principalmente cosa farai tu?”
“facciamo così dovesse capitarti..tu dimmelo e poi vediamo cosa fare. Ok! Bene ora fatti la doccia che si sta facendo tardi. Non hai fame?”
“Va bene mamma. Però volevo chiederti ancora un’altra cosa”
“ma cosa hai oggi? Cos’altro vuoi sapere?”
“come si fa un pompino?……….”
“MA INSOMMA chi ti ha parla di queste cose!”
“ho sentito ieri pomeriggio papà che ti chiedeva di fargliene uno….. mentre ti stava mostrando qualcosa con le mani all’altezza del suo inguine”
“Oh Dio mio!!! Ma allora ieri…”
“Tu hai risposto che c’eravamo noi ragazzi in casa e, quindi, non era il momento. Lui ti ha risposto che Mario era andato a casa sua, Giorgio era in punizione per chissà quale marachella che aveva combinato a tua sorella, mentre io ero in piscina.”
“ma hai visto qualcosa?….”
“Eri sorpresa mentre sorridevi con una punta di malizia. Papà mi dava le spalle ma l’ho sentito dire che hai due labbra belle carnose e che sei bravissima con la bocca e come sai usare tu la lingua tu non c’e nessuno”
“dimmi cosa hai visto veramente?”
“stavo per entrare in cucina per bere un bicchiere di acqua e ho visto che vi stavate spostando nella dispensa. Hai socchiuso la porta e, mi sembra, ti stavi chinando davanti a papà con il viso vicino al suo bacino. Qualche secondo dopo ho visto la tua testa ondulare e le mani di papà sulla tua testa. Ti sentivo lamentare, come se avessi qualcosa in bocca che non ti permetteva di parlare. Doveva essere qualcosa di grosso perché respiravi con difficoltà, mentre oscillavi sempre più velocemente. Papà sembrava stare male perché lo sentivo mugolare continuamente dicendoti che avevi una bocca caldissima ed eri bravissima a succhiare”
“e cos’altro”
“poco e niente. Mi è sembrato che tu muovessi una mano tra le gambe mentre eri quasi piegata su di lui e mi chiedevo cosa stavi succhiando. Ero certo che avevi qualcosa in bocca ma non riuscivo a capire cosa. Poi ti ha chiamato più volte troia e tu non reagivi come se quello che stavi facendo oltre a piacere a lui stava dando soddisfazione a te”
“sai come parla tuo padre ogni tanto si lascia scappare qualche parolaccia…”
“ma perchè sei rimasto? Potevi bere ed andartene!”
“stavo per farlo quando ho sentito papà dire : – Vieni… si… vieni dai…. vieni anche… tu ora con me – Quasi balbettava mentre ti incitava ad andare con lui…. E tu che dicevi – si… si…vengo anch’io…- e papà – eccomi…dai mena forte…mena più veloce…brava ecco si ci sono…si…si ….- e tu – …anc’io vengo con te…- mi sono chiesto ma dove dovevate andare? Perche gli davi botte? E poi io con chi dovevo restare?”
“oh poveri noi!”
“c’è stato poi un lungo silenzio. Sentivo dei colpi, come dei piccoli pugni dati contro qualcosa che ne attutiva il rumore. Erano colpi ripetuti, non forti ma veloci. Uno dopo l’altro. Ma a dir la verità non sono riuscito a capire nulla. L’unica cosa che ho percepito erano i tuoi respiri, lunghi e prolungati e papà che elogiava la tua bravura. Poi ti ho sentito dire: – adesso ho voglia di scopare – mentre uscivi dalla dispensa e con un dito, ridendo, raccoglievi qualcosa di colore bianco dal labbro e lo portavi alla bocca. Avevi i capelli tutti arruffati e il copricostume che di coprire qualcosa aveva poco intenzione. Poi hai visto me e ti sei subito preoccupata. Mi hai chiesto da quanto tempo ero la. Non so perché ho detto una bugia, forse perché papà vedendomi si era contrariato, girandosi quasi immediatamente di spalle. Allora ho detto che ero appena arrivato. Mi hai dato un bicchiere d’acqua e tornando in piscina ti ho sentito dire che ti eri persa una bella scopata.”
“Sai quello che è successo ieri è stato un nostro errore. Avrei dovuto prestare più attenzione. Ma anche tu non è giusto che spii tua madre. E se stavo facendo qualcosa di male che idea ti saresti potuto fare.…Papà era venuto ad espormi un suo problema, prima di partire per quel suo giro di lavoro…., che non era il caso che qualcuno ascoltasse… ecco perché eravamo in dispensa a parlare sottovoce….quando ci hai visto stavo per riprendere a scopare a terra. Sai una casa a mare è sempre sporca, c’è sabbia dappertutto!”
“Mamma e allora perché hai detto a papà : – ora per i prossimi dieci giorni in questa casa non si scopa! – Ma ti piace così tanto scopare? Non ti stanca pulire sempre per casa con quel palo stretto tra le mani? In estate con il caldo che c’è non sudi? E poi senza papà chi ti vieta di farlo? Anche se non lo so fare, se mi insegni, posso farlo io!”
“Tesoro non è proprio come pensi tu. Sai è una questione di palo!”
“Mamma perché ridi?”
“quando sarai più grandicello lo scoprirai da solo. Adesso è il caso che i tuoi dubbi restino tali. Dai spogliati e fatti la doccia che si è fatto tardi!”
“Si mamma però esci che mi vergogno”
“ti vergogni?”
“mamma non so se devo dirtelo”
“dirmi cosa?”
“il pareo è troppo trasparente e lo hai indossato tutta bagnata. Guarda sembra incollato sulla pelle. E nel gioco di trasparenza il tuo corpo sembra diverso. Come mai hai i capezzoli così grossi… Sai mentre ti massaggiavo le spalle, inavvertitamente ti ho toccato il seno. Hai le tette morbide e sono molto belle, le ho viste riflesse nello specchio. Non hai reagito e le ho toccate di nuovo. Poi ti sei avvicinata a me. Il culo mi ha sfiorato più volte il bacino. Ho avuto un sussulto, subito mi sono allontanato, ma tu ti sei riavvicinata. Non mi sono accorto ma ora mi è diventato duro il pisello e sento che sta ancora crescendo……”
“Oh MAMMA MIA!”
“ora cosa devo fare?”
“Tesoro sai mi sono accorta come mi toccavi il seno. Mi piaceva come lo facevi! Ho visto pure che mi guardavi il culo. Avevi gli occhi stampati sulle chiappe. Ho voluto sondare se avevi qualche reazione intima… sei proprio un bel porcellone!”
“mamma non è vero!”
“Non ti preoccupare è tutto naturale. Adesso è il caso che sia proprio mamma….a darti una risposta a tutti i tuoi dubbi, ma mi devi giurare che non lo dici a nessuno”
“GIURO! MAMMA GIURO!”
“Allora vediamo cosa riesco a fare….. dai spogliati… mamma ti lava la schiena…..e ti spiega…..”
Come far diventare una Mamma Segaiola!
(prima parte)
Vi racconto come sono riuscito a scoparmi mia madre dopo aver scoperto la pass della sua email. Non avrei mai immaginato che fosse così porca e invece visionando le sue mail mi dovetti ricredere: amava collezionare foto di cazzi di tutti i tipi e le piaceva intrattenere con uomini dialoghi molto spinti per mail in cui le dicevano oscenità di tutti i tipi e alle quali lei sembrava anche eccitarsi dato che rispondeva con altrettante mail altamente a sfondo sessuale. Solo a leggere quelle mail mi veniva il cazzo duro ed io sono maxidotato, 28cm di cazzo, e per la prima volta cominciai a vedere mia madre non più come una mamma ma come una donna porca da scopare e mi facevo delle seghe paurose leggendo quello che le scrivevano e le sue risposte. aveva pure uno spazio dedicato alle foto di lei nuda, si nuda, perchè si fotografava le sue parti intime facendo ben attenzione a non inquadrare il viso e le inviava a quei suoi maiali di contatti che sicuramente si facevano delle gran sborrate.
Avevo assodato tramite alcune sue mail che lei amava i cazzi di grandi dimensioni, infatti scriveva:
“mi piace un mondo succhiare il cazzone enorme di mio marito e quando me lo spinge in gola fin quasi a soffocarmi sono pervasa da un piacere unico.. mi sento la sua puttana, la sua vaccona pompinara e mi piace farmi dominare dal mio uomo”
ecco dunque da chi avevo ereditato le notevoli dimensioni del mio cazzo!
Poi scriveva anche:
“la posizione che mi piace di più è la pecorina e adoro mio marito quando mi chiava in culo, quando mi infila le sue dita nel mio buchino dilatandomelo bene, quando me lo lecca dolcemente prima di incularmi come una gran troia, mi piace sentire le sue mani sferzarmi il culo mentre mi riempie l’ano,mi piace un sacco sentire il suo orgasmo allagarmi dietro…”
….cazzo che parole! le leggevo e il mio cazzo scoppiava dall’eccitazione.
Quindi alla mamma piacevano i cazzoni grossi ed io ne avevo uno bello grosso…decisi di fare una cosa molto audace.
Una mattina che eravamo soli in casa chiamai in bagno la mia mammina e facendo finta di essere molto imbarazzato le chiesi se poteva aiutarmi a capire una cosa; lei subito disponibile mi disse:
“certo, dimmi tutto”
Le dissi:
“ma non metterti a ridere che mi vergogno altrimenti”
e lei
“ma stai tranquillo sono la tua mammina puoi dirmi tutto”
ed io
“ok mamma, riguarda il mio…il mio…”
palesando imbarazzo indicavo la mia patta e lei
“il tuo pisello vuoi dire forse?”
“si mamma,non so come dirtelo ma secondo me ho qualcosa che non va lì”
e lei preoccupata
“che hai?? ti fa male? sanguina? non mi fare stare in ansia dimmi tutto”
“no no mamma tranquilla, non sanguina, è solo che non riesco ad avere rapporti con le ragazze con cui mi fidanzo”
e lei
“cioè?? non ti diventa duro il pisello?”
ed io
“ma no mamma al contrario mi diventa molto duro, solo che credo sia anormale, avrò qualche malattia, è troppo grosso e lungo, ecco te l’ho detto dio che vergogna”
Mia madre scoppiò in una fragorosa risata dicendomi
“che matto mi avevi fatto preoccupare davvero…devi stare tranquillo, ti dico un segreto, il tuo pisello è grosso perchè anche quello del tuo papà lo è. La natura è stata generosa con voi e quindi devi solo avere pazienza e quando troverai la donna giusta con un pò di pazienza e pratica si risolverà tutto per il meglio”
e continuò a ridere ed io le dissi
“ma mamma il mio è troppo grosso e lungo, non la troverò mai una donna”
“zitto stupido fammelo vedere”
“ma mi vergogno mamma”
e lei
“sono tua madre non fare lo stupido fammelo vedere”
Avevo raggiunto il mio scopo e con aria molto imbarazzata mi calai le mutande esibendo il mio cazzone moscio alla sua vista. Anche se moscio aveva dimensioni notevoli e lei non ne fu indifferente
“si, è grosso come quello di tuo padre, vediamo un pò se è tutto apposto”
e cominciò a toccarmi i testicoli
“ma mamma che fai???”
e lei
“figlio mio verifico semplicemente e ti dirò che hai un pene perfetto e quindi non voglio che ti preoccupi più”
e mentre mi toccava i testicoli e l’asta avvenne l’erezione dei miei 28 cm. rimase un pò sbigottita sul momento
“ehi ehi figliolo mio il tuo pisello si è svegliato, mi spiace scusa non volevo causarti questo, stavo solo verificando che non ci fossero problemi”
ed io
“no scusami tu mamma, deve essere stato il tuo tocco, non volevo, mi si è alzato da solo, scusami davvero”
e lei
“ma zitto sciocchino può capitare, non dovevo toccarti, effettivamente dovevo prevederlo dato che tutti i ragazzi hanno gli ormoni a mille,dai rimettilo dentro e rivestiti e tranquillo che è ok. anzi lo sai è anche più grosso e lungo d quello di papà…e non di poco..”
Queste sue parole dette così con una certa aria porca e maliziosa resero la mia erezione più vigorosa e notavo che anche se faceva finta di nulla il suo sguardo cadeva volentieri sulla mia verga, mi diede un bacio sulla guancia e la storia finì lì, ma sapevo che da ora in poi lei era consapevole delle dimensioni del mio cazzo.
La notte mi segavo alla grande pensando alle sue mani che aveva carezzato le mie palle e il mio pene e due giorni dopo un pomeriggio che mio padre era in ufficio la chiamai in bagno, lei venne ed io le dissi
“mamma scusa posso chiederti una cosa? un pò mi vergogno ma vorrei chiedertela”
e lei
“che hai? sai che puoi contare su di me, chiedimi tutto”
ed io quasi balbettante le dissi
“non prendermi per pazzo… potresti toccarmelo come hai fatto l’altro giorno?”
mi guardò un pò esterrefatta
“ma giovanni che dici? vuoi che te lo tocchi?? ma sono tua madre”
ed io con aria dispiaciuta
“si scusa mamma non dovevo chiedertelo, sono uno stupido, è solo che l’altro giorno come hai notato mi hai fatto provare delle sensazioni bellissime e…scusami mamma davvero…”
lei mi diede un bacio sulla guancia
“scusami tu giovanni, io sono tua mamma, ti voglio un bene del mondo e capisco che per ora sei afflitto da questo pseudoproblema del pisello, dai su non hai detto nulla di male, anzi adesso te lo tocco come mi hai chiesto… sono solo carezze e se ti fanno piacere te le faccio, io ti voglio bene… basta che poi non me lo chiedi più che se lo sa papà si arrabbierebbe molto”
detto questo si mise alla mia destra in piedi e lo prese in mano e dolcemente cominciò a segarmelo,era enorme e lei lo impugnava bene, era bravissima e sentivo il piacere salire, mentre me lo segava lo guardava quasi estasiata, sentivo che piaceva anche a lei segarmelo e ricordavo le parole delle sue mail a proposito della sua passione per i cazzi grossi. Dopo qualche minuto mi disse
“adesso basta vado finisci tu”
ed uscì dal bagno; io venni nel lavandino poco dopo, ero riuscito a farmi fare un sega!!!
Qualche giorno dopo la richiamai e le dissi
“mamma ti prego potresti…”
alludendo alla sega insomma…e lei
“ma giovanni dai no, non è possibile”
ed io
“dai solo l’ultima volta e poi non te lo chedo più”
mi guardò prima con aria seccata, poi cambiò atteggiamento e mi disse
“ok è l’ultima volta eh, poi per queste cose devi trovarti la ragazza”
andammo in bagno e mi uscii il cazzo di fuori, lei al solito alla mia destra me lo impugnò e mi segò, notai che ora ci metteva più impegno come se le piacesse davvero farmi godere e quando dopo qualche minuto mi lasciò il cazzo per dirmi di finire da solo io le bloccai la mano sul mio cazzo e con aria decisa le dissi
“finisci tu”
e lei
“ma giovanni dai ti prego”
ed io sapendo perfettamente che a lei piaceva essere dominata e conoscendo i suoi punti deboli
“mamma segami e fammi venire… ora!”
lei quasi incredula riprese a segarmi fino a farmi venire,mandai sperma a non finire. non ci poteva credere, mi disse
“madonna quanto ne avevi”.
sapevo che a lei piaceva ingoiare, chissà magari avrebbe voluto berlo. Fu bellissimo, l’avevo dominata ed ero riuscito a farmi fare una sega completa. Mentre andava via le dissi
“sei stata brava mamma, grazie”
lei mi guardò, non disse nulla, annuì solo col capo. Andò via in cucina, forse fu quella la prima volta in cui lei capii di essersi eccitata con me, forse grazie alla mia decisione e al mio modo di dominarla a cui lei era abituata con papà e che le faceva perdere ogni freno inibitore.
Come far diventare una Mamma Segaiola!
(seconda parte)
Nei giorni seguenti ogni qualvolta le facevo capire che avevo quella voglia lei all’inizio opponeva un po’ di resistenza ma era una falsa resistenza giacchè poco dopo cedeva al mio invito e veniva in bagno dove io l’aspettavo per il solito rituale della sega. Sega dopo sega la mia sicurezza aumentava e anche nel modo di comunicare con lei ero diventato più audace ben sapendo che a lei piacevano i dialoghi “forti”e così mentre mi segava mi capitava di dirle
“mamma sei bravissima a segarmi, continua così, dai si, segami tutto il cazzo”
e lei tra lo stupore e forse l’eccitazione nemmeno mi riprendeva ma continuava solerte nel suo lavoro di mano…e ciò per me era buon segno, significava che la situazione ormai cedeva a mio favore e mi dava la spinta ad andare un po’ oltre ogni volta. Ormai era diventata un’abitudine per lei fare la mia segaiola e mentre mi segava ci scherzava anche su
”mio dio sono diventata la segaiola di mio figlio”
ed io
“si brava la mia mammina, sei una gran segaiola, continua su, stringimi bene il cazzo e fammi venire”
e lei sorridendo maliziosamente
“disgraziato come mi tratti male, se lo sa papà”
ed io deciso
”zitta e sega bene da brava che ti piace farlo, ti piace eh? e poi papà da me non lo saprà di certo che mi fai le seghe… su continua ora muoviti bene con le mani”
lei non rispondeva ma era evidente che avere il mio cazzone tra le mani le procurava piacere. Intanto passarono due mesi e tantissime seghe e avevo cominciato anche a dirle qualche parolina forte tipo
“gran segaiola, lo so che ti piace il mio cazzo, muoviti meglio porca, su tirami fuori tutta la sborra”
avevo voglia di più ora e così un bel pomeriggio la feci venire in bagno e mentre mi segava la cinsi con un braccio per i fianchi e cominciai ad accarezzarla da sopra i vestiti sui fianchi prima e poi sui glutei alchè lei
”Giovanni che fai? mi tocchi il culo? finiscila dai..il culo no”
ed io
“stai ferma e continua a segarmi, ti tocco il culo per eccitarmi e venire prima sennò ti faccio stare un’ora prima che sborro”
e lei
”ma Giovanni sono tua madre non si può… dai non carezzarmi il culo”
”stai zitta ti ho detto e segami e lasciami fare”
e continuai a far scivolare le mani sulle sue chiappe coperte dalla gonna,lei non si spostò, notai che le piaceva perché spingeva un po’ il culo indietro… era fatta; ricordandomi che le piaceva essere schiaffeggiata in culo le diedi una gran pacca sulla gonna
”ahi stupidino che fai, mi fai male”
ed io
“zitta porca che ti piace”
e le rifilai un’altra pacca bella forte dopo la quale lei emise un gemito di piacere. Il primo gemito di piacere da quando mi faceva le seghe… mi fece eccitare un sacco… incurante delle conseguenze le sollevai la gonna e le dissi
”gran segaiola continua così che ora ti faccio il culetto rosso”
e cominciai a sferzarla in culo con diversi schiaffi alternando la chiappa destra a quella sinistra ed a ogni schiaffo lei gemeva di piacere, più la colpivo forte, più ansimava come una vacca, le avevo ficcato le mutandine tra le natiche e mi godevo la visione di quel gran culo mentre lei imperterrita continuava a segarmi come una porca finchè venni copiosamente nel lavandino. Le avevo arrossato completamente il culo:
”ti è piaciuto mamma?”
non rispondeva e allora le ripetei
“ti è piaciutoooo???”
e le diedi un altro schiaffo vigoroso nel culo già rossissimo; lei ansimò e
“si mi è piaciuto, sei bastardo come tuo padre”
si calò la gonna e uscì dal bagno ondeggiando sinuosamente quel bellissimo culo come una gran troia. dio che soddisfazione, avevo goduto un sacco ed ero riuscito a farla eccitare pienamente. Due giorni dopo di pomeriggio appena mio padre uscì di casa per l’ufficio la chiamai in bagno, appena entrata in bagno le dissi di appoggiarsi con le braccia al lavabo
“ma Giovanni che vuoi fare?”
”mamma zitta e appoggiati al lavandino”
si sistemò alla meno peggio inclinandosi quasi a novanta gradi, aveva il respiro forte e potevo sentire quasi il suo cuore battere forte, mi misi dietro di lei e le sollevai la gonna scoprendo il suo magnifico culo di quarantenne ricoperto solo dalle piccole mutandine dalle quali trabordavano sensualmente le sue stupende chiappe
”adesso ti brucio il culo mammina”
e lei
“che bastardo che sei, dai no dai no”
le sfilai le mutandine fino alle ginocchia questa volta e per la prima volta allargai le sue natiche e vidi il suo bel buco del culo palesemente sverginato dal cazzone di papà. Aveva il culo rotto come una troia, mi bagnai di saliva il dito e glielo ficcai in culo completamente causandole un grido di piacere che mi eccitò tantissimo. Mentre le ficcavo in culo il mio dito medio della mano sinistra, con la mano destra le sferzavo a schiaffi la sua chiappa destra (lei era alla mia destra) e con autorità da dominatore le dissi di segarmi il cazzo… era a pecorina in equilibro precario sul lavabo, si spostò un po’ indietro e con la sua mano sinistra cominciò a segarmi tenendosi forte col braccio destro. ogni mio schiaffo la faceva sobbalzare tutta e il mio dito medio entrava e usciva dal suo sfintere anale facendola ansimare fortissimo,la penetrai poi con due dita e poi con tre…
“che culo sfondato ti piace? ti piace? ti piace?”
le gridavo e lei ansimando
“s-si mi ppi…aceeee,ti pr..eggo siiiii”
”che culo sfondato che hai mamma, adesso te lo rompo per bene gran porcona mia”
Le tolsi le mani dal mio cazzo e subito per sfruttare la situazione eccitante mi posi dietro di lei e le appoggiai il mio cazzone turgido ed enorme alla sua figa completamente fradicia dei suoi umori e lo spinsi dentro… per quanto dilatata la sua figa stentava ad accogliere agevolmente il mio pene che era molto più grosso e lungo di quello di mio padre. La lubrificai meglio e cominciai a stantuffarla da dietro con possenza, ora i miei 28 cm entravano quasi tutti in quella caldissima figa e lei ansimante
”hai un cazzo enorme… ahhh hhaaaaaaa… mi stai spaccando tutta”
ed io afferrandola bene per i fianchi
“troia, troia prendilo ti piace il mio cazzo, dillo che ti piace gran puttana”
e via con le pacche sul culo. Le stavo allargando la figa ancor più di come lo faceva mio padre e si sentiva una gran vacca sotto i miei colpi
“Dio che cazzone che hai, dio che cazzone… si sfondamela… si…ahhhhhhh”
ero troppo eccitato e sentivo che stavo per venire ma volevo un’altra cosa da lei prima. Le sfilai il cazzo dalla figa e sputai sul suo buco del culo infilando dentro tre dita e girandole bene nel suo ano per allargarlo, dopo appoggiai il mio glande enorme al suo buchino, lei viste le dimensioni eccessive fece come per ritrarsi dalla paura ma la mia presa era forte
”adesso ti sfondo il culo mamma”
e cominciai a spingerlo dentro lentamente, sentivo l’ano pian piano dilatarsi e mia madre emettere gemiti di dolore ma non mi interessava, volevo sfondarle il culo completamente… le sputavo sopra l’ano e continuavo la mia marcia dentro di lei finchè il suo sfintere non inglobò tutta la mia cappella dilatandola per bene
”ahh che grossoooahhhhh che dolore“
ero dentro il suo culo, dio che bello. lentamente lo feci scivolare dentro tutto finchè le palle sbatterono sulle sue natiche plaf plaf… che goduria… lei gridava di dolore e piacere ed io cominciai a pomparla in culo dandole della puttana dal culo rotto e sfondato, la battevo sulle chiappe come una vacca e più la insultavo, più la battevo, più la sodomizzavo e più il suo ansimare cresceva e cresceva di piacere. Dopo qualche minuto le inondai il culo di sborra, uscii il mio cazzone dal suo martoriato ano, le aprii le chiappe e di fronte a me c’era la visuale di un buco del culo completamente aperto con rivoli di sborra che colavano lungo le cosce, lei riversa con la testa nel lavandino senza forze e col fiatone, l’afferrai per la nuca e le dissi “puliscimelo bene” e la portai sul mio cazzo mettendoglielo senza troppi complimenti in bocca. Con le sue ultime forze ma pervasa di piacere me lo leccò bene ingoiando le ultime gocce di sborra presenti sull’asta e guardandomi negli occhi con fare troiesco mi disse
“sei più bastardo di tuo padre, nemmeno lui mi tratta così, bastardo mi hai fatto godere troppo!!”
ed io soffocandola col mio cazzone nella sua bocca
”Zitta zoccola e bevi tutto, sei la mia puttana Mamma”.